Ecco come Nike elude le tasse, creata una rete di 55 società

Il gigante Usa, che nel 2017 ha fatturato 8.400 milioni di euro, ha creato una rete di 55 società tra Paesi Bassi, Delaware e Bermuda per ridurre al minimo l'impatto dei sistemi fiscali nei paesi in cui opera

Ecco come Nike elude le tasse

Nike, il gigante americano degli articoli sportivi, ha messo su una complessa rete per ridurre al minimo l’imposizione fiscale nei paesi in cui opera.

Aperte 55 società

Sono state aperte 55 società tra Paesi Bassi, Delaware e Bermuda per raggiungere questo obiettivo. Gran parte delle vendite in tutto il mondo sono fatturate tramite società partecipate il cui domicilio fiscale è a Hilversum, una piccola città olandese di appena 85mila abitanti, dove Nike ha aperto un totale di 38 aziende.
Sebbene la sua sede mondiale sia in Oregon (Stati Uniti), Nike controlla la struttura olandese dalle Bermuda, un paese verso il quale avrebbe deviato 3.300 milioni di euro di ricavi maturati in Europa tra il 2010 e il 2012, evitando così di pagare le tasse su tale importo.

Ingegneria fiscale

Si tratta di un'operazione di ingegneria fiscale, nota come il panino olandese. L’ingrediente principale lo mette Amsterdam, offrendo alle multinazionali la possibilità di mantenere, da una parte, la filiale che controlla l'attività in un dato paese e, dall'altra, il paradiso fiscale.
Intanto nell'ultimo anno ha raggiunto un fatturato di 8.400 milioni di euro, il 15,4% in più rispetto all’anno precedente.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com