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In Francia da più di un anno è in corso uno scandalo che riguarda i principali giganti delle acque minerali e coinvolge soprattutto Nestlé.
Tutto parte da Le Monde e Radio France
Lo scorso anno un’inchiesta di Le Monde e Radio France aveva svelato pratiche illegali nel controllo e nella filtrazione delle acque minerali. Ulteriori indagini della commissione di inchiesta del Senato hanno scoperto il coinvolgimento della presidenza della Repubblica. Secondo quanto riportato da Novethic, infatti, “l’Eliseo ha aperto le porte dei ministeri a Nestlé Waters pur sapendo che il gruppo barava da diversi anni sul trattamento delle sue acque minerali Perrier e Hépar”.
Lo scandalo delle acque minerali di Nestlé, dall’inizio
Dall’inchiesta giornalistica era emerso che una serie di marchi di acque commercializzati come “di sorgente” o “minerali naturali” avevano ben poco di naturale, perché trattate con tecniche di purificazione. Pratica che in Francia è illegale. La legge transalpina prevede che, per conservare la qualità della loro composizione microbica, le acque commercializzate come “minerali naturali” non debbano essere disinfettate o filtrate eccessivamente. Secondo l’inchiesta, inoltre, le case di produzione erano solite mescolare “acque non autorizzate provenienti da diverse fonti sfruttate” o acque del rubinetto. Ma solo nel 2021 Nestlé, in un’audizione con il ministero dell’Industria, ha ammesso che in tutti i suoi siti di confezionamento venivano usati trattamenti illegali.
Il coinvolgimento del governo
Gli ultimi sviluppi estendono i contorni della vicenda mostrando un coinvolgimento della Presidenza della Repubblica. Macron ha negato di essere a conoscenza della situazione. Eppure i documenti trasmessi dallo stesso Eliseo dimostrano fitti scambi tra Nestlé e la presidenza.