Il carcere è durissimo.Tre settimane di detenzione massacrante.
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Ventuno giorni dietro le sbarre della storica prigione parigina de la Santé. “È dura, durissima. Direi massacrante”, ha commentato Nicolas Sarkozy appena tornato in libertà vigilata. L’ex presidente francese, 70 anni, era stato incarcerato il 21 ottobre dopo la condanna legata al caso dei fondi libici per la campagna presidenziale del 2007.
La Corte d’Appello di Parigi ha accolto la richiesta di libertà vigilata. Poche ore dopo la decisione, un’auto dai vetri oscurati ha prelevato Sarkozy dal carcere per riportarlo nella sua abitazione nel XVI arrondissement.
In tribunale, apparso in collegamento video, l’ex presidente ha mostrato il volto provato ma determinato. Accanto a lui, virtualmente, la moglie Carla Bruni e il figlio Jean, presenti in aula.
Durante la detenzione, Sarkozy avrebbe mangiato quasi esclusivamente yogurt, diffidando del cibo servito in carcere. Nonostante le precauzioni per garantire la sicurezza di un “detenuto eccellente”, l’ex presidente ha subito il regime carcerario ordinario, senza privilegi.
Sarkozy è stato condannato a cinque anni di carcere per associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta sui presunti finanziamenti del regime di Muammar Gheddafi alla sua campagna elettorale del 2007.
Non è stato riconosciuto colpevole di corruzione, ma di aver saputo che due suoi stretti collaboratori — Brice Hortefeux e Claude Guéant — avevano avuto contatti con alti esponenti del regime libico, tra cui Abdallah Senoussi, condannato in Francia all’ergastolo.
Sarkozy resta sotto controllo giudiziario, con il divieto di lasciare il territorio francese e di entrare in contatto con persone coinvolte nella vicenda. Particolarmente discussa la misura che gli impedisce di comunicare con il ministro della Giustizia Gérald Darmanin, suo ex collaboratore e alleato politico, che lo aveva visitato in carcere lo scorso 29 ottobre.
La libertà, per ora, è solo parziale. A marzo si terrà il processo di appello per il caso dei fondi libici, mentre tra due settimane la Corte di Cassazione emetterà la sentenza definitiva sulla vicenda Bygmalion, relativa alle false fatture della campagna elettorale del 2012. Un verdetto sfavorevole potrebbe riportarlo nuovamente in carcere.
“Il diritto è stato applicato. Ora preparerò il processo in appello. La mia energia è tesa a dimostrare la mia innocenza. La verità trionferà”, ha scritto Sarkozy in un post dopo il ritorno a casa.




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