
L’invecchiamento della popolazione non è più un fenomeno solo italiano, ma una tendenza comune a tutta l’Unione Europea. La diminuzione dei giovani e delle persone in età lavorativa sta alterando l’equilibrio demografico e sociale del continente, con conseguenze dirette su pensioni, sanità e mercato del lavoro.
L’indice che misura il peso dell’età
Il fenomeno viene monitorato attraverso il cosiddetto indice di dipendenza degli anziani, che misura il rapporto tra la popolazione con 65 anni o più e quella in età lavorativa (20-64 anni). In pratica, indica quanti anziani dipendono in media da persone attive nel mercato del lavoro: più alto è l’indice, più pesante è l’onere sulle generazioni produttive.
L’Italia è il Paese più anziano dell’UE
Secondo gli ultimi dati Eurostat, l’indice di dipendenza degli anziani nell’Unione Europea ha raggiunto il 37,0%, in aumento rispetto al 26,8% del 2004. Significa che oggi ci sono meno di tre persone in età lavorativa per ogni anziano, mentre vent’anni fa erano quasi quattro. L’Italia, con una media del 38,4%, risulta il Paese più anziano d’Europa, davanti a Germania e Francia.
La Liguria tra le regioni più “vecchie” del continente
In questo scenario, la Liguria si colloca tra le regioni con l’indice di dipendenza più alto d’Europa: 51,7%, pari a quello dell’Epiro in Grecia. Solo Chemnitz in Germania (56,7%) e Limousin in Francia (54,1%) presentano valori superiori. All’estremo opposto, le regioni più giovani sono Melilla e Ceuta in Spagna, e Bruxelles in Belgio, tutte con valori intorno al 20%.
L’Italia: un Paese che invecchia a due velocità
Nel complesso, il nostro Paese mostra forti differenze territoriali. Dopo la Liguria, gli indici più alti si registrano in Umbria (47,6%) e Friuli-Venezia Giulia (47,5%). I più bassi invece in Campania (31,9%), Provincia autonoma di Bolzano (35%) e Lazio (39,4%). Un’Italia che invecchia a due velocità, ma con un trend comune: più anziani, meno giovani e un welfare sempre più sotto pressione.
Una sfida per il futuro
L’aumento dell’età media rappresenta una sfida sociale, economica e politica. Senza interventi mirati su natalità, immigrazione e mercato del lavoro, il peso sulle nuove generazioni rischia di diventare insostenibile.





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