Il premier britannico Boris Johnson ha lanciato un piano contro l’obesità. Tra le misure previste: i ristoranti dovranno mostrare le calorie nei menu; divieto per i supermercati delle offerte ‘prendi 2 paghi 1’ sui cibi non salutari; solo dopo le ore 21 gli annunci pubblicitari in tv del cibo-spazzatura (i cibi con troppi zuccheri, sale e grassi), in modo da limitarne l’accesso ai minorenni.
La ‘Better Health Strategy’ prevede anche l’eliminazione degli scaffali vicini alle casse dei supermercati con dolciumi e ‘junk food’, mentre le bevande alcoliche potrebbero presto elencare il loro contenuto calorico. I negozi inoltre saranno incoraggiati a promuovere scelte più sane e offrire maggiori sconti su frutta e verdura.
Nell’annunciare il piano Johnson ha confessato di essere in costante battaglia con la bilancia: “Vado su e giù. Ma da quando mi sono ripreso dal Covid19 sto costantemente migliorando la mia forma”.
Che il problema sia serio lo ha confermato anche il Public Health England. Il sistema sanitario inglese ha di recente pubblicato un rapporto in cui avverte che “sovrappeso e obesità” aumentano notevolmente il rischio di ricovero e morte per coronavirus. E, secondo i dati del governo, 2/3 degli adulti del Regno Unito hanno un peso superiore alla norma (il 36% è in sovrappeso e il 28% obeso).
Ma secondo gli autori di un articolo pubblicato su Lancet, il governo britannico ha scelto il momento sbagliato. In una fase in cui le nostre economie sono fragili – spiegano i ricercatori - alcuni divieti introdotti dalla campagna potrebbero far aumentare i prezzi e causare crescenti disuguaglianze, che a loro volta contribuiscono all’obesità. Inoltre, la ‘Better Health Strategy’- aggiungono - non tiene conto della complessità dei fattori biologici, sociali e psicologici che sono alla base dell’obesità.
