Nel 2017 il Pil galoppava, ora è calante. È ancora necessario il sostegno della Bce? (parte 2)

I segnali macroeconomici, in particolare del secondo trimestre 2018, suggeriscono che potrebbe rivelarsi incauta la scelta di allentare il sostegno di Francoforte (parte 2)

Nel 2017 il Pil galoppava, ora è calante. Serve ancora l'aiuto della Bce?

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Per l’eurozona il 2017 è stato l'anno boom: Pil a +2,5%, la crescita annuale più forte da dieci anni (nel 2007 fu +3) e per il secondo anno consecutivo meglio degli Usa. I guadagni delle aziende volavano, l'anno scorso: +52% in media per le 500 società top europee. Nel primo trimestre 2018 per lo stesso blocco, invece, guadagni invariati. Uno stop pauroso.

Anche la Germania rallenta

Ma non basta, perché nel secondo trimestre i segnali sono anche peggiori, cioè c'è un calo degli utili, e proprio dai colossi del Paese-locomotiva, la Germania. Tra stasi e arretramenti, mandano sinistri scricchiolii Volkswagen, BMW, Daimler, Bayer, Henkel, Continental, Osram e anche Deutsche Poste.

L’intervento è ancora necessario

Forse, quindi, doveva essere proprio questa fase calante il momento in cui SuperMario avrebbe dovuto usare il suo bazooka. O quantomeno continuare a usarlo. E invece ha deciso di riporlo nell'armadio, sull'onda del galoppo del 2017. Che ormai, però, è solo un ricordo. E sull'Europa non sono ancora arrivati gli effetti della guerra commerciale scatenata da Trump...

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