Il Ceo di IBM frena sull’IA: “Troppi soldi sprecati. Non è magia”

Arvind Krishna mette in dubbio gli investimenti miliardari dei big tech sull’intelligenza artificiale. E rilancia: “Meglio flessibili che esposti a un boom temporaneo”

Il Ceo di IBM frena sull’IA: “Troppi soldi sprecati. Non è magia”
Arvind Krishna

Nel mezzo della corsa globale agli investimenti record sull’IA (intelligenza artificale), Arvind Krishna, Ceo di Ibm, si smarca con decisione: “Non investiremo così tanti soldi”. In un’intervista esclusiva a Handelsblatt, Krishna mette in discussione la strategia aggressiva adottata da big come Google e Microsoft, puntando invece su un approccio più prudente.

I giganti tech bruciano miliardi in data center e GPU

Secondo Krishna, l’attuale corsa agli armamenti – fatta di mega-data center e GPU ad altissimo costo – potrebbe rivelarsi insostenibile. Solo Alphabet, la casa madre di Google, ha annunciato 75 miliardi di dollari di investimenti nel 2024 per sostenere la crescita dei modelli linguistici come Gemini.

“L’IA non è magia”: perché i costi crolleranno

Per il numero uno di Ibm, l’intelligenza artificiale generativa è potente, ma non miracolosa: “Non è magia”. La sua previsione? I costi per l’inferenza – cioè per far funzionare i modelli – scenderanno al 1% degli attuali entro cinque anni. Ecco perché Ibm preferisce affittare infrastrutture invece che costruirle.

Flessibilità contro hype

Con questa strategia, Ibm punta sulla flessibilità operativa, evitando di legarsi a tecnologie costose che potrebbero rapidamente evolversi o essere superate. Un messaggio forte e controcorrente in un settore dove ogni settimana sembra segnata da un nuovo annuncio miliardario.

Il contesto: tra AI e politica

Nell’intervista Krishna parla anche delle sue donazioni politiche a Donald Trump, ma il vero punto resta la visione strategica: l’IA generativa sì, ma senza perdere la testa – né il portafoglio.

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