Colonial pipeline, la società che gestisce il più grande oleodotto statunitense, ha pagato un riscatto di circa 5 milioni di dollari agli hacker autori del cyber attacco che ha costretto la compagnia a chiudere l’infrastruttura per quattro giorni.
L’azienda ha pagato il pesante riscatto in criptovaluta non rintracciabile entro poche ore dall’attacco. Subito dopo, gli hacker hanno fornito gli strumenti informatici per ripristinare la rete di computer disabilitata.
Secondo l’Fbi, si tratta di hacker collegati a un gruppo chiamato DarkSide specializzato nell’estorsione digitale: si ritiene che si trovino in Russia o nell’Europa orientale.