L’idillio tra Occidente e Ucraina è al capolinea?

Gli aiuti americani ed europei a Kiev sono sempre più a rischio

L’idillio tra Occidente e Ucraina è al capolinea?

Il sostegno europeo all’Ucraina è a rischio? Orbán minaccia di porre il veto a un piano di aiuti all’Ucraina da 50 miliardi di euro, e inoltre potrebbe bloccare il negoziato per l’adesione di Kiev all’Unione europea.

Il premier ungherese sta mercanteggiando il suo assenso al piano di aiuti per Kiev. In particolare, al presidente ungherese interessano i miliardi di euro che dovrebbero andare a Budapest, ma che Bruxelles ha bloccato a causa dei dubbi sul rispetto dello stato di diritto in Ungheria.

Ma Orbán, rispetto al quale si troverà probabilmente una soluzione, non è il principale ostacolo agli aiuti occidentali a Kiev. Il 6 dicembre il Congresso statunitense ha respinto un pacchetto da più di 106 miliardi di dollari che comprende gli aiuti militari all’Ucraina e a Israele.

Gli Stati Uniti sono attualmente il Paese che fornisce più aiuti militari a Kiev: più di 110 miliardi dall’invasione russa del febbraio 2022. Ma la promessa di Biden di continuare a sostenere l’Ucraina appare sempre più difficile da mantenere.

Le incertezze sugli aiuti statunitensi ed europei arrivano nel momento peggiore per l’Ucraina. Al fronte la controffensiva non ha sfondato le linee russe, mentre il pessimo rapporto tra Zelensky e il comandante in capo delle forze armate pesa sul clima politico.

Inoltre, l’ex presidente Petro Poroshenko ha parlato di “deriva autoritaria” dopo che gli è stato impedito di uscire dai confini ucraini per andare in Ungheria a visitare Viktor Orban.

Poi ci sono le interviste rilasciate ai giornali di mezzo mondo dal sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko. Le critiche dell’ex campione di boxe nascondono l’insofferenza dell’establishment ucraino, ma anche della gran parte della popolazione, per un conflitto di cui non si vede più la fine.

Zelensky, a lungo sostenuto dall’Occidente, con il passare del tempo si è incartato sull’idea di sconfiggere i russi sul campo: un’utopia, nonostante i rifornimenti occidentali.

La lunghezza della guerra, il suo costo enorme e il fatto che da due mesi il Medio Oriente ha rimpiazzato l’Ucraina sulle prima pagine dei giornali sono elementi favorevoli a Putin, che fin dall’inizio ha scommesso sul fatto che gli occidentali si sarebbero stancati di sostenere Kiev. Quel momento sembra avvicinarsi. E chi rischia di restare con il cerino in mano? L’Europa.

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