La prima autostrada del Montenegro è anche la più controversa d’Europa: 40 ponti e 90 gallerie che andranno a disturbare i panorami mozzafiato del piccolo paese dei Balcani occidentali. Il tutto costruito e finanziato con l'aiuto della Cina. Ma dei 170 chilometri previsti, finora ne sono stati terminati appena 40.
La costruzione dell’autostrada è stata avviata da Milo Dukanovic, colui che domina la politica del paese da decenni. Ma la Banca europea per gli investimenti ha rifiutato di farsi coinvolgere in un progetto così sovradimensionato. Si è allora fatta avanti la Cina con un prestito da 1 miliardo di dollari per la prima parte del progetto. Ma, dopo che la pandemia ha schiacciato l’economia montenegrina, non c’è al momento modo di finanziare il resto.
Diventerà un'autostrada verso il nulla? Il progetto prevede che colleghi il porto di Bar, nel sud, con il confine con la Serbia a nord. La prima sezione doveva essere terminata nel 2020, ma non lo è nemmeno quella.
Peraltro, i politici locali avevano promesso migliaia di posti di lavoro. Ma i cinesi hanno portato i loro operai, mentre i subappaltatori fanno lavorare in nero lavoratori provenienti dai paesi vicini. Un disastro nel disastro per un paese nel quale la corruzione è endemica.
Ma non è finita qui. La Cina sembra abbia messo l’occhio sul porto di Bar. Firmando il prestito da 1 miliardo, il Montenegro ha concordato alcune pesanti condizioni, come la rinuncia alla sovranità su alcune parti del territorio in caso di problemi finanziari. La procedura d’arbitrato si svolgerebbe in Cina, seguendo le leggi cinesi. E darebbe vita a un nuovo pezzetto di Cina in Europa. E chissà che Pechino, per questa lingua di terra balcanica, un giorno non chieda anche l’adesione all’Ue.
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