“I talebani? Un gruppo armato creato a tavolino dagli Usa contro la Russia”

Analisi senza sconti, puntuale e ficcante dello scrittore Giuseppe Catozzella: “Per 20 anni c'è stato bisogno di destabilizzare l’Afghanistan. Questo serviva per giustificare la presenza degli Usa al suo interno. Controllare il paese significa controllare uno Stato-cuscinetto con una posizione strategica unica tra Iran, Cina e Russia”.

“I talebani? Un gruppo armato creato a tavolino dagli Usa contro la Russia”
Giuseppe Catozzella

Lo scrittore Giuseppe Catozzella smonta punto per punto la ricostruzione fatta da numerosi media sull’involuzione afgana.

1. “I talebani sono un cancro autoctono che da sempre esiste in seno all’Afghanistan”. FALSO.

Come raccontato da Edward Said e anche da Ahmed Rashid in ‘Talebani’ (edito da Feltrinelli), i Taliban (termine che significa ‘studenti’) sono un gruppo armato creato dagli Stati Uniti in Afghanistan come contrasto armato dall’interno contro l’invasione sovietica del paese asiatico avvenuta nel 1979. I Taliban sono quindi un’idea e una creazione americana per risolvere un loro problema geopolico-militare contro il nemico di sempre: la Russia. Basta leggere i libri-testimonianza (in Italia sono pubblicati da Longanesi) di Elliot Ackerman, ex ufficiale dei Marines, per assistere alla testimonianza diretta di come, non negli ultimi 20 anni ma fin dagli anni ’80, gli Usa hanno armato e addestrato i Taliban. La strategia che racconta Ackerman è semplice: per 20 anni (dal 2001, dopo le Torri Gemelle) c'è stato bisogno di destabilizzare l’Afghanistan (attraverso gli attentati continui dei Taliban e la guerra interna). Questo serviva unicamente per giustificare la presenza degli Usa al suo interno, che altrimenti non avrebbero avuto una ragione internazionale per starci.

2. “Abbiamo cercato di portare la democrazia ma abbiamo fallito”. FALSO.

L’unica motivazione per cui gli Usa e i loro alleati sono stati 20 anni in Afghanistan è di ordine strategico-militare. Controllare il paese significa controllare uno Stato-cuscinetto con una posizione strategica unica tra Iran, Cina e Russia, acerrime nemiche degli Usa. Oltre che controllare pozzi petroliferi limitrofi e mettere una mano sui papaveri e sull’oppio.

3. “Vent'anni, dal 2001, non sono serviti a niente”. FALSO.

Non sono serviti alla popolazione afghana (a partire dai 150.000 morti, dai 4,5 milioni di profughi e dalla corruzione pervasiva legata alla presenza di forze di occupazione), ma sono serviti agli occupanti, Stati Uniti in testa e tutti gli alleati al seguito (tra cui l’Italia, che ha speso 8,5 miliardi di euro per questa campagna militare).

4. “Adesso avremo un’ondata di profughi e migranti afgani per colpa dei talebani”. FALSO.

La colpa dei Taliban è soltanto l'ultimo anello della catena, che per decenni si è scientemente mantenuta rotta e adesso si è deciso con un colpo di strappare. Al contrario quello che sta accadendo in Afghanistan è un’eccezionale rappresentazione del meccanismo migratorio tipico: guerre alimentate in Paesi terzi dalle ex potenze coloniali e imperialiste occidentali per ragioni economiche, militari e geopolitiche che generano migrazioni che a loro volta generano chiusure dei confini e strumentalizzazioni politiche delle “ondate migratorie” da parte degli stessi Paesi che quelle migrazioni le hanno causate.

5. “Le operazioni militari degli Usa sull’Afghanistan sono finite”. FALSO.

Gli osservatori si aspettano a breve nuovi attacchi armati (a seguito dei nuovi equilibri nella zona che si stanno creando tra Russia, Cina e Iran). Avverranno nei prossimi 6/12/18 mesi.

6. “Con la fuoriuscita delle truppe occupanti tutto è tornato come prima”. FALSO.

Prima dell’occupazione militare, l’Afghanistan era un Paese molto più stabile che non conosceva il fondamentalismo islamico armato e tutte le limitazioni di libertà per donne e uomini che questo comporta. Inoltre gli Stati occidentali, oltre ad aver perso migliaia di soldati, hanno speso 2 mila miliardi di dollari per questa disastrosa campagna militare.

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