Onu: “Un seggio all’Africa nel Consiglio di sicurezza”

L’Unione africana, oltre alla tolleranza zero contro i colpi di Stato, punta ad aumentare il volume delle esportazioni intra-continentali del 60% entro il 2034. Oggi appena il 15% delle merci prodotte è scambiato fra i paesi del Continente a fronte, ad esempio, di una media superiore al 60% che si registra nell’Ue.

Onu: “Un seggio all’Africa nel Consiglio di sicurezza”

“Tolleranza zero” contro i “cambi incostituzionali” di governo, ovvero i colpi di Stato tornati alla ribalta in Africa. È uno degli annunci scanditi nella 36esima sessione ordinaria dell’assemblea dell’Unione africana (Ua), il vertice che riunisce i capi di Stato e governo di 55 paesi.

Dal 2017 a oggi - secondo la Bbc - 15 dei 16 colpi di Stato andati in porto si sono registrati in Africa, con la sola eccezione di quello in Myanmar nel 2021.

È necessario “enfatizzare che l’Ua rimane intollerante verso qualsiasi strumento non-democratico di potere politico”, ha ribadito in una conferenza stampa Bankole Adeoye, commissario per gli Affari politici, la pace e la sicurezza dell’organizzazione.

Un secondo fronte caldo della sessione ha riguardato l’Africa continental free trade area (Acfta), l’accordo di libero scambio entrato in vigore nel 2021 (dopo due decenni di gestazione) il cui obiettivo è il potenziamento del mercato interno al Continente.

L’Ua punta ad aumentare il volume delle esportazioni intra-africane del 60% entro il 2034, abbattendo le barriere tariffarie e logistiche e guardando a un bacino di 1,3 miliardi di - potenziali - consumatori africani. Oggi appena il 15% delle merci prodotte è scambiato fra paesi del Continente a fronte, ad esempio, di una media superiore al 60% che si registra nell’Ue.

Ma la strada resta in salita per l’Africa, dove - secondo i dati di Snv, un’organizzazione olandese specializzata in economie dello sviluppo - almeno 600 milioni di africani non hanno ancora accesso all’elettricità e 30 dei 47 paesi dell’Africa subsahariana soffrono di carenze su base quotidiana.

Alcuni spiragli di luce sembrano comunque delinearsi all’orizzonte, anche sul posizionamento globale del ‘giovane’ continente. L’Onu, presente ad Addis Abeba con il suo segretario generale Antonio Guterres , si è esposta: “È mia profonda convinzione - ha detto Guterres - che la più grande ingiustizia che esiste, oggi, è che nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite manchi un membro africano”.

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