Oxfam punta il dito contro i ‘lager libici’ finanziati dall’Ue

Un fiume di denaro che serve solo a “esternalizzare la gestione delle nostre frontiere”

Oxfam punta il dito contro i ‘lager libici’ finanziati dall’Ue

Oxfam punta l’indice contro la mala gestione dei fondi europei in Libia, stanziati a scopo umanitario e utilizzati invece per blindare l’Ue. Costi quel che costi.

Lo studio “Il Trust Fund Ue per l’Africa tra difesa delle frontiere e politiche di aiuto” parte dal Memorandum, firmato tre anni fa dal governo Gentiloni sull’onda lunga del summit della Valletta e finanziato a oggi con oltre 560 milioni di euro, un sacco di soldi destinati al sostegno della Guardia costiera libica, le operazioni navali nel Mediterraneo, l’adeguamento dei centri di detenzione e il contenimento dei flussi, vale a dire l’esternalizzazione delle nostre frontiere e di fatto l’opaco sistema di gestione dei migranti.

Negli ultimi 4 anni oltre 1 miliardo di euro di aiuti stanziati da Bruxelles come aiuto allo sviluppo dei Paesi africani è stato dirottato per serrare le frontiere, bloccare l’immigrazione e incrementare i rimpatri. Nello stesso periodo di tempo appena 56 milioni sono stati impiegati per canali migratori regolari.

In testa alla classifica c’è proprio la Libia, dove i fondi sono stati destinati alla Guardia costiera, la stessa struttura “che si è rivelata complice dei trafficanti di esseri umani lungo la rotta del Mediterraneo centrale e ha operato in mare per riportare, in tre anni, circa 40 mila uomini, donne e bambini innocenti verso i ‘lager libici’, dove sono quotidianamente esposti a torture e abusi indicibili”.

Oxfam, che ha documentato la violazione dei diritti umani in Libia e le responsabilità italiane, ricostruisce il percorso delle risorse che dovrebbero servire ad aiutare gli africani ‘a casa loro’. Ci sono 4,5 mld che l’Unione Europea riserva a 26 Paesi africani per lo sviluppo. Ben 328 milioni sono andati alla Libia, il principale ricevente, che ne ha investiti 160,13 nel rafforzamento delle frontiere.

“Volendo bloccare le migrazioni ad ogni costo, i governi europei adottano politiche di corto respiro che fanno male a chi ha più bisogno – osserva Paolo Pezzati, policy advisor per la crisi migratoria di Oxfam Italia -. Ai paesi africani sono di fatto negati gli aiuti che dovrebbero ridurre la povertà, prevenire i conflitti e migliorare le loro condizioni di vita”.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Articoli correlati

Onu: “Un seggio all’Africa nel Consiglio di sicurezza”

Onu: “Un seggio all’Africa nel Consiglio di sicurezza”

Global

Mattarella: “In Africa e Ue vivono oltre 1,5 mld di persone con un Pil pari a 15.000 mld di euro”

Il presidente della Repubblica: “Il continente africano rappresenta il partner naturale per l’Ue. Non comprenderlo adesso ci porterebbe a constatare, fra qualche anno, di essere stati relegati alla periferia del pianeta. Un modello di crescita endogeno e integrato rappresenta la migliore risposta ai fenomeni migratori. E nonostante l’intero continente sia responsabile di appena il 3% delle emissioni globali, si trova ad essere vittima di una percentuale ben più consistente”. [continua ]

Economia
Esce la Francia. Entrano gli Usa

Africa, esce la Francia. Entrano gli Usa

Global
Le relazioni pericolose con la milizia privata Wagner

Africa, le relazioni pericolose con la milizia privata Wagner

Global
Le Maldive tornano ad oscillare tra l’orbita cinese e quella indiana

Le Maldive tornano ad oscillare tra l’orbita cinese e quella indiana

Global

Putin: “Il peso economico dei Brics cresce e quello del G7 scende. Non c’è scampo”

Il presidente russo parla a tutto campo al Parlamento della Federazione: “Abbiamo armi per colpire Paesi occidentali. Il rischio di un conflitto nucleare è reale. Bisogna lavorare per nuova cornice sicurezza Eurasia. Le conseguenze sarebbero tragiche in caso di invio delle truppe Nato in Ucraina”. [continua ]

Global

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com