L’Italia è l’unico Paese europeo a garantire la protezione umanitaria?

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “La protezione speciale è una protezione ulteriore rispetto a quello che accade nel resto d’Europa”. È effettivamente così?

L’Italia è l’unico Paese europeo a garantire la protezione umanitaria?

In un punto stampa a margine della missione in Etiopia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo a una domanda sul controllo dell’immigrazione, ha affermato: “La protezione speciale è una protezione ulteriore rispetto a quello che accade nel resto d’Europa. L’Italia non ha ragione di discostarsi dalle normative europee di riferimento”. Elia Acciai e Silvia Del Rizzo hanno pubblicato su lavoce.info un breve ed esaustivo fact-checking. Ma andiamo per gradi.

Oltre all’asilo politico, riconosciuto a coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato, e alla protezione sussidiaria, complementare e supplementare alla precedente, l’Italia prevede anche una terza forma di tutela dei cittadini stranieri, la cosiddetta protezione speciale. Viene concessa nel caso in cui la Commissione territoriale non riconosca alla persona richiedente asilo, né lo status di rifugiato, né la protezione sussidiaria, ma sussistano “fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti”.

Secondo Eurostat, che raccoglie periodicamente, nel 2022, in aggiunta alle richieste accolte per lo status di rifugiato e alla protezione sussidiaria, 11 paesi hanno applicato una forma di protezione per motivi umanitari a cittadini stranieri. Nel 2018, secondo un dossier pubblicato dalla Camera dei deputati, erano diciotto i paesi europei, compreso il Regno Unito, che prevedevano forme di protezione complementari a quelle riconosciute a livello internazionale e comunitario.

I dati Eurostat evidenziano come la Germania abbia concesso il maggior numero di protezioni umanitarie nel 2022 (30.020, ossia il 46 per cento delle concessioni totali), seguita da Spagna (20.925; 32 per cento) e Italia (10.865, 16 per cento). Si consideri, inoltre, che Germania e Spagna prevedono criteri di accesso a questa forma di tutela simili all’Italia.

Tornando all’inizio, secondo Meloni, la protezione speciale è “una protezione ulteriore rispetto a quello che accade nel resto d’Europa”. Ciò non risulta tuttavia confermato dall’evidenza empirica: come detto, nel 2022 undici paesi europei hanno riconosciuto protezione per motivi umanitari ai migranti, con uno strumento legislativo paragonabile alla protezione speciale italiana.

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