Indonesia, le piantagioni illegali di olio di palma si macchiano di sangue. Con la complicità dell'Ue

Negli ultimi mesi sono stati uccisi giornalisti e attivisti indonesiani che lottavano contro le piantagioni illegali di palme da olio. Una campagna chiede che si ponga fine ai sussidi all’olio di palma nei carburanti

Le piantagioni illegali di olio di palma si macchiano di sangue

Nei mesi scorsi i giornalisti indonesiani Maraden Sianipar e Martua Siregar sono stati trovati morti con ferite di arma da taglio e colpi di machete in una piantagione illegale di palme da olio a Sumatra, che era stata oggetto delle loro inchieste e denunce.

Secondo quanto riferito, le vittime facevano parte di un gruppo di attivisti della comunità che aveva cercato di ottenere il controllo del raccolto di palme nella piantagione dopo che le autorità avevano indagato e bloccato la società proprietaria, la Sei Alih Berombang (SAB), che aveva illegalmente deforestato unarea di 750 ettari.

Oltre a Maraden e Martua anche lattivista ambientalista Golfrid Siregar è deceduto per gravi ferite alla testa che, secondo la polizia locale, derivano da un incidente causato da guida in stato di ubriachezza, ma che secondo il Forum indonesiano per l’ambiente (Walhi) è invece legato ai loschi interessi delle compagnie che controllano le piantagioni.

Ma cosa centriamo noi? LEuropa è la seconda importatrice, dopo lIndia, di olio di palma indonesiano. Mentre nel Subcontinente l’uso principale è alimentare, per noi è soprattutto biocarburante e biocombustibile. E se l’Europa intera acquista dall’Indonesia quasi 5 milioni di tonnellate di olio e derivati, l’Italia da sola (dati 2018) più di un milione di tonnellate, siamo secondi dopo la Spagna. Il 54% del nostro consumo nazionale serve per riempire i serbatoi delle auto, l’11% per produrre elettricità, mentre il resto si divide tra alimenti, cosmesi e prodotti per lavare.

E per passare dalla teoria alla pratica una campagna su change.org “chiede all’Italia di cessare il sussidio per legge all’olio di palma nei carburanti e nei combustibili. Chiediamo al governo di non renderci complici inconsapevoli di distruzione di foreste, sterminio di specie animali, di ingiustizie e soprusi, cambiando una legge assurda che destina 240 milioni della nostra spesa annuale ai distributori di carburanti all’olio di palma. Abbiamo, inoltre, lanciato una proposta di emendamento al Senato sul decreto Clima del governo per la fine dei sussidi assassini”.

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