Il paradosso: l’economia italiana cresce ma lo spread BTp-Bund sale

Per l’Italia variazione acquisita a +6,1%. Crescita del 3,8% su base tendenziale. Delude il dato tedesco, mentre va oltre le attese quello francese

Il paradosso: l’economia dello stivale cresce ma lo spread BTp-Bund sale

L’Italia festeggia con un’economia che cresce oltre le attese, tanto che qualcuno ipotizza per il 2021 addirittura un +7%. Boom economico che consentirà al Tesoro di ridurre le emissioni di BTp l’anno prossimo rispetto a quanto preventivato. S&P Global Rating ha appena portato le prospettive future del rating dell’Italia a ‘positive’. Insomma: per l’Italia, sui mercati, il vento difficilmente potrebbe essere meno in poppa. Eppure sul mercato dei titoli di Stato è scoppiata la bufera. Ma proprio nel giorno (29 ottobre) in cui l’Istat conferma la forte crescita economica del Paese, lo spread tra BTp e Bund vola al massimo da novembre 2020.

Il Pil italiano cresce così oltre le attese nel terzo trimestre dell’anno: è aumentato del 2,6% rispetto al trimestre precedente e del 3,8% in termini tendenziali. Un dato (il 2,6%) che si spinge molto oltre il +2,1% atteso dagli analisti e che proietta il Paese verso una crescita anche superiore rispetto a quanto ipotizzato dal governo appena qualche settimana fa nella nota di aggiornamento al Def. La variazione acquisita nei primi nove mesi dell’anno, ovvero il tasso di crescita che si registrerebbe se nell’ultimo trimestre la crescita fosse pari a zero, è pari al 6,1%.

Il dato del nostro paese si muove in controtendenza con quello diffuso dall’Ufficio di statistica tedesco (Destatis). In Germania il Pil è aumentato dell’1,8%, sotto le stime degli analisti che prevedevano un +2,2%. Allo stesso tempo però il dato nel secondo trimestre è stato rivisto al rialzo, da +1,6% a +1,9%.

Positivo invece il dato francese, con il Pil salito del 3% nel terzo quarto dell’anno, oltre il 2,1% previsto dal mercato, con una previsione di crescita per l’intero 2021 de 6,25%.

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