
Il primo ministro vietnamita Pham Minh Chinh ha ribadito l’intenzione del paese di raggiungere almeno l’8% di crescita del PIL nel 2025, nonostante le sfide poste dalle imminenti tariffe statunitensi. Il governo mira a trasformare i rischi in opportunità, mantenendo la stabilità macroeconomica e controllando l’inflazione tra il 4,5 e il 5%.
Sfide tariffarie e negoziati con gli Stati Uniti
Il Vietnam si trova ad affrontare la minaccia di tariffe del 46% sulle esportazioni verso gli Stati Uniti, con un surplus commerciale di oltre 123 miliardi di dollari registrato lo scorso anno. Il governo ha avviato negoziati con Washington per evitare l’applicazione di questi dazi.
Strategie per sostenere la crescita
Per mitigare l’impatto delle tariffe e sostenere la crescita, il Vietnam sta espandendo le esportazioni verso 17 mercati con accordi di libero scambio, aumentando i consumi interni e investendo in infrastrutture, inclusa la costruzione di una linea ferroviaria da 8,3 miliardi di dollari che collega il porto di Haiphong alla Cina.
Riforme e investimenti futuri
Il Parlamento vietnamita ha approvato rilevanti progetti infrastrutturali, tra cui la costruzione delle prime centrali nucleari del paese entro il 2031 e l’introduzione di servizi internet satellitari tramite Starlink. Sono previste anche riforme per migliorare l’efficienza amministrativa e incentivi finanziari per le aziende locali nel settore dei semiconduttori.
Resilienza
Nonostante le sfide globali e le pressioni tariffarie, il Vietnam dimostra determinazione nel perseguire una crescita economica sostenuta, puntando su diversificazione commerciale, investimenti infrastrutturali e riforme strutturali.