La Germania introduce il Reddito di cittadinanza. Anzi no

Il Bundestag ha approvato la proposta di legge che prevede l’introduzione di uno strumento di sostegno al reddito di ultima istanza che sostituisce l’Hartz IV. Ma l’opposizione può ancora bloccare il sussidio da 502 euro al mese per i disoccupati

La prima economia europea introduce il Reddito. Anzi no
Bundestag

Il reddito di cittadinanza quasi pronto al debutto in Germania. Il Bundestag ha approvato un progetto di legge per introdurlo. Il provvedimento, che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio 2023, sostituisce l’Hartz IV, programma di politiche sociali e del lavoro in vigore dal 2005 che unificava l’indennità di disoccupazione e il sussidio sociale per persone idonee al lavoro e durava al massimo 18 mesi.

In base a quanto previsto dalla nuova misura, il sussidio di disoccupazione (denominato Burgergeld) spetterà a tutte le persone senza un lavoro fisso da almeno due anni e verrà aumentato da 449 a 502 euro al mese. La novità del Burgergeld è che i beneficiari potranno guadagnare fino ad altri 410 euro con lavori saltuari, senza venir tassati. Più in generale, comunque, lo scopo di questa legge, a differenza dell’Hartz IV, non dovrebbe più essere quello di trovare un lavoro ai disoccupati il più rapidamente possibile, ma formarli ad un lavoro a tempo indeterminato.

I principali partiti di opposizione al parlamento federale, cioè Unione cristiano-democratica (Cdu) e Unione cristiano-sociale (Csu), hanno criticato la misura. Sostengono che tale misura riduca la motivazione ad accettare un lavoro, visto che molti cittadini grazie al Burgergeld e ad altri contributi sociali potrebbero arrivare a 1.000-1.500 euro al mese.

Ma non è detta l’ultima parola visto che per entrare in vigore il nuovo reddito di cittadinanza dovrà essere approvato dalla Camera a rappresentanza regionale, dove i cristiano-democratici hanno ancora la possibilità di bloccare la proposta di legge, costringendo il governo di Olaf Scholz a compromessi. Circostanza che si è poi puntualmente verificata. Entro il mese di novembre si capirà se il provvedimento entrerà davvero in vigore e con quali modifiche.

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