
L’Italia è tra i 25 Paesi firmatari di una dichiarazione congiunta in cui si chiede “ora” la fine della guerra nella Striscia, un appello bollato dal ministero degli Esteri di Tel Aviv come “disconnesso dalla realtà”.
“La sofferenza dei civili a Gaza ha raggiunto livelli mai visti prima”, recita il documento promosso dal Foreign Office britannico e siglato da Regno Unito, Italia, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera, oltre che dalla commissaria Ue alla Parità, la belga di origine algerina Hadja Lahbib.
“Il modello di distribuzione degli aiuti del governo israeliano è pericoloso, alimenta l’instabilità e priva i cittadini di Gaza della dignità umana. Condanniamo la distribuzione a goccia degli aiuti e l’uccisione disumana di civili, compresi bambini, che cercano di soddisfare i loro bisogni più elementari, come acqua e cibo”, si afferma tra l’altro all’indomani dell’ennesima strage di civili in fila per gli aiuti, oltre 90 i morti nella più sanguinosa dall’inizio del conflitto. Episodi che i 25 Paesi definiscono “orribili”.