Bolsonaro rischia la destituzione?

Il Parlamento brasiliano indaga sul ‘gabinetto dell’odio’. Nel mirino le fake news diffuse dal governo e la corruzione

Bolsonaro rischia la destituzione?
Jair Bolsonaro

Post sui social contro le mascherine o a sostegno di cure rivelatesi inutili e dannose, come l’idrossiclorochina. Il parlamento brasiliano ha avviato un’indagine sul “gabinetto dell’odio”, ovvero le persone vicine al presidente Jair Bolsonaro che hanno diffuso sul web fake news su Covid-19.

A prendere l’iniziativa è la Commissione parlamentare d’inchiesta (Cpi), che già ha avviato una indagine su presunte irregolarità nell’acquisto dei vaccini. La Cpi, ha spiegato il suo presidente Omar Aziz in un’intervista al quotidiano ’O Globo’, ha già identificato otto persone vicine al presidente, compreso il figlio secondogenito Carlos, che sarebbero dietro alla diffusione sui social di messaggi contro le mascherine e a favore dell’idrossiclorochina invece che i vaccini.

La Cpi intende occuparsi anche di influencer e altre personalità del web che hanno diffuso fake news sulla pandemia, delle piattaforme che le hanno veicolate e dei falsi profili sui social che le hanno rilanciate. Fra loro spicca Olavo de Carvalho, scrittore e sedicente filosofo, sostenitore di teorie complottiste e considerato il ‘guru’ ideologico del presidente populista di estrema destra brasiliano.

Le indagini non intendono trascurare nemmeno l’aspetto finanziario, andando a scavare sui guadagni derivanti dalla diffusione sul web di bufale sul coronavirus Sars-CoV-2.

Ma al centro dell’attenzione nella prima economia dell’America latina non ci sono soltanto le fake news. Ciò che ha spinto i brasiliani a manifestare in massa nelle grandi città durante il fine settimana è l’accumulo di casi di corruzione intorno al presidente.

Mentre il paese supera i 520 mila morti per Covid-19, con uno dei tassi di mortalità per abitante più alti del pianeta, due scandali legati all’acquisto di vaccini coinvolgono Bolsonaro, che in un caso è stato direttamente avvertito di alcune irregolarità da un dipendente del ministero della salute, ma non ha fatto nulla. Che si tratti di indifferenza o complicità, in entrambe le vicende è chiamata in causa la sua responsabilità.

Come accaduto a Trump, il presidente brasiliano rischia la destituzione, ma è poco probabile che le procedure, lunghe e complesse, determinino la fine anticipata del suo mandato. Ciò significa che il destino di Bolsonaro si deciderà alle urne nel 2022, e il percorso fin lì si annuncia complicato.

Occorre ricordare che l’ex militare di estrema destra è stato eletto nel 2018 grazie alle accuse di corruzione contro l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, mandato in carcere da un giudice di cui poi sono stati scoperti i pregiudizi politici e che è stato nominato ministro della giustizia da Bolsonaro. In seguito Lula è stato scagionato e probabilmente sarà candidato alle presidenziali dell’anno prossimo in cui è già considerato favorito. In gioco c’è il futuro del Brasile, dopo gli anni perduti a causa di un apprendista dittatore che non ne aveva la stoffa.

quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com