
Nominato il 9 settembre, Sébastien Lecornu si è dimesso pochi giorni dopo aver formato il suo esecutivo. L’Eliseo ha ufficializzato l’accettazione delle dimissioni. Un epilogo rapido che consegna a Lecornu lo scettro del primo ministro con il mandato più breve nella storia francese.
Critiche da tutte le parti
Fin dalle prime ore del suo insediamento, Lecornu era finito nel mirino dell’opposizione e anche della destra interna al suo stesso blocco. La decisione di anticipare la lista dei ministri ha scatenato accuse di arroganza e mancanza di visione politica.
Bardella invoca elezioni anticipate
Il leader del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha esortato Macron a sciogliere l’Assemblea nazionale e convocare nuove elezioni. “Non si può ristabilire stabilità senza tornare alle urne”, ha dichiarato, colpito dal rapido fallimento della nuova esperienza di governo.
Crisi politica e incertezza in Europa
Con l’ennesima caduta dell’esecutivo, Macron si trova ora di fronte a un Parlamento sempre più frammentato e senza maggioranza chiara. Il Paese naviga in un mare di instabilità, mentre le opposizioni spingono per soluzioni radicali. Intanto, i mercati reagiscono con nervosismo: il Cac 40 è sceso, lo spread sui titoli francesi si è allargato.