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Goldman Sachs lancia l’allarme: la Francia sta affrontando “uno degli scenari macroeconomici più complessi tra i Paesi avanzati”. Nel suo ultimo report, la banca sottolinea come l’incertezza economica e politica pesi sulla tenuta dei conti pubblici, con una crescita prevista all’1%, inflazione al 2% e costi di finanziamento al 3,5%.
Debito in crescita e margini sempre più stretti
Secondo Goldman, per fermare la corsa del debito — oggi al 116% del Pil e atteso al 122% nei prossimi anni — Parigi dovrà trasformare l’attuale disavanzo primario del 3% in un piccolo surplus. Un’impresa rara nella storia recente francese, dove i miglioramenti del saldo primario sono sempre stati lenti e graduali.
Pressione sul Parlamento per tagliare il deficit
La banca invita l’Eliseo e il Parlamento a concordare già nel 2026 una prima, piccola riduzione del deficit, stimato al 5,2% del Pil (dal 5,4% del 2025). Un passo che, secondo Goldman Sachs, è indispensabile per garantire stabilità finanziaria e credibilità sui mercati.
“Stabilizzare il debito è la priorità”
La conclusione del rapporto è netta: senza un intervento strutturale, la Francia rischia un’escalation del debito pubblico. La stabilizzazione dei conti — avverte Goldman — deve diventare “la priorità assoluta” della politica economica francese.