
La giornata di mobilitazione lanciata sui social contro politica, carovita ed Emmanuel Macron era partita in sordina. Nella mattinata di mercoledì si contavano appena 29.000 manifestanti e pochi disagi, con trasporti regolari e uffici aperti.
Ma nel pomeriggio la partecipazione è esplosa: superate le stime del ministero dell’Interno, con oltre 175.000 persone in piazza a fine giornata. Un risultato sorprendente per un movimento nato online, privo di fondi e senza una struttura organizzativa tradizionale.
Lecornu, battesimo del fuoco da premier
Sébastien Lecornu, ex ministro della Difesa e appena nominato primo ministro, ha seguito in diretta la protesta dal centro di crisi del Viminale francese. Dopo il passaggio di consegne con François Bayrou, ha dichiarato la volontà di “rompere con il passato” e ha promesso ai francesi: “Ce la faremo”.
Il Rassemblement National di Jordan Bardella ha scelto di attendere prima di presentare una mozione di sfiducia, chiedendo “una vera discontinuità” dal nuovo esecutivo.
Scontri e arresti, ma nessun blocco del Paese
La protesta è stata segnata da scontri isolati a Parigi, Lione e Rennes, con lanci di lacrimogeni e oggetti, incendi di cassonetti e un ristorante dato alle fiamme nel centro della capitale.
In totale, circa 500 persone sono state poste in stato di fermo.