Mattarella: “Sui migranti l’Ue superi regole ormai preistoriche”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Visita di Stato nella Repubblica di Polonia (dal 16 al 19 aprile), è stato accolto al Palazzo Presidenziale dal Presidente della Repubblica di Polonia, Andrzej Duda. Al termine dell’incontro, i due Capi di Stato hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa. Ecco i passaggi principali dell’intervento di Mattarella.

Come il Presidente Duda ha ricordato, abbiamo una collaborazione economica importante; l’interscambio dell’anno passato è stato in crescita, speriamo che cresca ulteriormente e che si sviluppi sempre di più la collaborazione fra le nostre aziende.

Naturalmente è un’amicizia che è stata consacrata a Montecassino. Non dimentichiamo il contributo per la nostra libertà che i giovani polacchi hanno offerto in quella battaglia importante per l’esito della Seconda Guerra Mondiale in Italia.

Naturalmente, in questo momento, è preminente l’interesse e l’attenzione al settore della sicurezza, per quel che sta avvenendo, con la brutale aggressione della Federazione russa all’Ucraina. Con un’esigenza di sostegno all’Ucraina in cui abbiamo registrato una piena sintonia nei colloqui di poc’anzi. Sintonia piena che significa sostegno all’Ucraina finché è necessario.

I Paesi europei stanno svolgendo nell’Alleanza atlantica una grande opera di sostegno sotto ogni profilo. E siamo lieti che quest’anno abbia visto l’ingresso nella NATO della Finlandia. E ci auguriamo che possa giungere presto l’ingresso effettivo della Svezia.

Abbiamo parlato, con il Presidente - come ha cortesemente ricordato - anche delle migrazioni: fenomeno che la Polonia conosce bene, non soltanto per la grande ospitalità che è generosamente offerta a milioni di profughi ucraini - e questo è oggetto di ammirazione da parte dell’Italia - ma anche per quello che è avvenuto, ai confini con la Bielorussia, di introduzioni clandestine di immigrati.

Nessuno Stato, da solo, può affrontare un problema così epocale. Ma l’Unione europea può farlo con un’azione coordinata e ben organizzata. E questo è un tema che richiama alla responsabilità dell’Unione, e richiama a una nuova politica di immigrazione e di asilo dentro l’Unione, superando vecchie regole che sono ormai della preistoria.

L’anno passato l’Unione ha adottato la storica decisione di assegnare lo status di candidato all’ingresso nell’Unione all’Ucraina e alla Moldova. È stata una scelta storicamente importante, anche nel senso della storia, che va coltivata fino alla sua concreta realizzazione. Naturalmente questo riguarda anche i Paesi dei Balcani occidentali.

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