La guerra in Ucraina prosegue. Ursula von der Leyen: “Le sanzioni europee alla Russia resteranno. Putin fallirà”

Sul fronte energetico, l’Ue punta a raccogliere 140 miliardi di euro dal tetto ai ricavi delle società energetiche.

Von der Leyen: “Le sanzioni europee alla Russia resteranno. Putin fallirà”
Ursula von der Leyen

Nel suo annuale discorso sullo Stato dell’Unione, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha confermato che “le sanzioni alla Russia non saranno rimosse”, aggiungendo che “Putin fallirà”, e che le imprese energetiche saranno chiamate a contribuire all’uscita dalla crisi energetica ed economica. La misura, che dovrà essere discussa e approvata dai 27 Stati, dovrebbe permettere di raccogliere oltre 140 miliardi di euro da utilizzare per calmierare le bollette elettriche.

Come emerso nei giorni scorsi, la strategia prevede anche un contributo delle aziende petrolifere, così come una futura riforma del mercato dell’energia. Sempre sul fronte energetico, Bruxelles vuole promuovere l’idrogeno. “Dobbiamo passare da un mercato di nicchia a un mercato di massa”, ha detto la presidente, annunciando la nascita di una banca dell’idrogeno, dotata di 3 miliardi di euro.

Al di là delle questioni energetiche, von der Leyen ha parlato, a metà legislatura, delle priorità dei prossimi due anni. La presidente della Commissione si è detta favorevole a una riforma dei Trattati e ha discusso delle terre rare. Secondo Bruxelles, la domanda per queste materie prime, utilizzate in numerosi prodotti tecnologici, verrà moltiplicata per cinque da qui al 2030. “Oggi un paese controlla il mercato”, ha detto la presidente della Commissione europea, riferendosi alla Cina. Un nuovo Raw Material Act dovrà servire a garantire gli approvvigionamenti del futuro, mentre un nuovo fondo sovrano dovrà finanziare progetti comunitari.

Sul fronte delle regole di bilancio, von der Leyen ha confermato che in ottobre la Commissione europea presenterà nuove proposte di riforma del Patto di stabilità: “Abbiamo bisogno di regole che promuovano investimenti strategici e che garantiscano sostenibilità di bilancio. Vogliamo introdurre maggiore flessibilità nel percorso nazionale di riduzione del debito, ma al tempo stesso imporre maggiore rispetto delle regole”.

Nessun commento, invece, sul tetto al prezzo del gas (opzione che rischia di non vedere mai la luce) e nessuna specifica sui razionamenti energetici che, tuttavia, sembrano ormai inevitabili. Anche perché come lei stessa ha ammesso: “Gli stoccaggi di gas dei paesi europei sono in media all’84%. Ma non basterà”.

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