Si allarga in Germania lo scandalo delle mascherine

Coinvolto il ministro della Salute Jens Spahn

Si allarga lo scandalo delle mascherine
Jens Spahn

Lo scandalo delle mascherine, che ha coinvolto il parlamentare della Cdu Nikolas Loebel e quello della Csu Georg Nuesslein (entrambi hanno lasciato i rispettivi partiti), si allarga fino al ministro della Salute Jens Spahn.

Secondo quanto riporta Der Spiegel, all’inizio della pandemia di Covid-19 il ministero della Salute avrebbe ordinato 570.000 mascherine Ffp2 alla società Burda GmbH, di cui il marito di Spahn, Daniel Funke, fa parte: lavora nella sede dell’azienda a Berlino.

La notizia è emersa da un rapporto del ministero, che è stato inviato alla commissione Bilancio e Sanità del Bundestag, e trascina il Spahn in un caso di conflitto di interessi.

L’accordo di acquisto è stato realizzato senza che sia stato precedentemente effettuato un bando, trattato direttamente tra l’azienda in questione e il ministero della Sanità; e che non rientra nel procedimento cosiddetto ‘Open House’ che prevedeva procedure semplificate attraverso le quali il ministero si impegnava, nei mesi di marzo e di aprile dell’anno scorso, “ad acquisire mascherine da tutti i soggetti che rispondessero a determinati criteri”.

L’affare è stato realizzato attraverso una ditta di Singapore, con un prezzo di 1,73 dollari a pezzo. La consegna è avvenuta il 17 aprile 2020 a Shanghai, e il trasferimento in Germania è avvenuto tramite un ponte aereo finanziato e organizzato dallo stesso ministero, che per tutta l’operazione ha sborsato un costo complessivo pari ad almeno 909 mila euro.

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