Chi c’è dietro Guaido? E chi sostiene Maduro?

La crisi del Venezuela, che ha le più grandi riserve petrolifere al mondo, ha ripercussioni globali. Dopo gli Stati Uniti, altri paesi si sono schierati. Il più importante sostenitore di Maduro è la Russia

Chi c’è dietro Guaido? E chi sostiene Maduro?

La crisi del Venezuela ha ripercussioni globali come dimostra la presa di posizione di numerosi paesi subito dopo l'autoproclamazione come presidente del leader dell'opposizione Juan Guaido. Vediamo come si va configurando lo scacchiere internazionale.

Chi sostiene Guaido?

Gli Stati Uniti hanno subito riconosciuto Guaido come presidente del Venezuela. Washington si è opposta a Maduro sin dal suo insediamento nel 2013. Ha, poi, imposto sanzioni per violazioni dei diritti umani, provocando la debilitante crisi economica del paese.

Il Canada, guidato da un esecutivo di centro-sinistra, ha seguito subito le orme degli Usa.

È stato, poi, il turno di quasi tutti i paesi dell'America Latina. Tra questi, il Brasile, con a capo il neo presidente, Jair Bolsonaro, e la Colombia, dove si sono rifugiati più di un milione di venezuelani da quando il paese sudamericano è precipitato nella crisi.

Dall’altra sponda dell’oceano Atlantico, l'Ue ha a lungo criticato Maduro per aver minato la democrazia e lo stato di diritto, imponendo sanzioni nel 2017. Ma ciò non si è tradotto in un esplicito endorsment per Guaido. Germania, Francia e Regno Unito hanno detto che sosterranno il leader dell'opposizione, ma non lo hanno ancora riconosciuto ufficialmente come presidente del Venezuela.

Chi sostiene Maduro?

Cuba e Bolivia, con in testa il presidente Evo Morales sono con Maduro, che sull’isola ha inviato denaro e petrolio a buon prezzo e in cambio ha ricevuto migliaia di medici cubani. Ma il più importante sostenitore di Maduro è la Russia. A Mosca piace l’idea di avere un alleato anti-statunitense in America Latina e la più grande compagnia petrolifera russa, Rosneft, lavora a stretto contatto con quella statale venezuelana (Pdvsa). La Russia ha anche venduto attrezzature militari al governo latinoamericano, oltre ad averlo aiutato a evitare il default accettando di ristrutturare il debito del Venezuela per 2,8 miliardi di euro.

In Medio Oriente, Turchia e Iran hanno espresso il loro sostegno a Maduro. Erdogan ha favorito i rapporti bilaterali negli ultimi anni e l'Iran condivide la politica estera anti-statunitense attuata dal leader venezuelano. Poi, Teheran e Caracas sono entrambi all’interno dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec).

Chi è attendista?

Il Messico ha offerto a Maduro un sostegno tiepido. Preferisce restare neutrale. Anche la seconda economia al mondo, la Cina, ha spiegato di non voler interferire negli affari di altri paesi e ha invitato gli Stati Uniti di restare fuori dalla crisi venezuelana. Pechino non vuole interrompere le relazioni bilaterali con Caracas, che ha un debito verso Pechino pari a 20 miliardi di dollari.

Ecco perché la crisi del Venezuela, che ha le più grandi riserve petrolifere al mondo, non è una questione solo interna al paese sudamericano. E l’eventuale destituzione di Maduro non sarà indolore e priva di ripercussioni globali.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Articoli correlati

Brics versus Bricasi

Brics, Argentina e Iran verso il blocco formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa

Global
Spesa per la difesa: Russia 5,9%, Usa 3,4%, Cina 1,7%

Spesa per la difesa: Russia 5,9%, Usa 3,4%, Cina 1,7%

Strategie & Regole
quoted business

Cina (e Iran), Russia, Turchia: il ruolo dei paesi chiave nel risiko dell’Afghanistan

Merkel è volata a Mosca per la diciannovesima (e ultima) volta in 16 anni dall’amico-nemico Putin, secondo il quale “la Germania resta uno dei principali partner della Russia”. “Il dialogo tra i due paesi è necessario nonostante le distanze”, ha replicato la cancelliera. Intanto i talebani chiariscono il possibile ruolo cruciale della Cina. E si muove anche Erdogan (la Turchia ha il secondo esercito della Nato). [continua ]

Global
Il Brasile è sempre più vicino a Cina e Russia. Ma la politica non c’entra

Il Brasile è sempre più vicino a Cina e Russia. Ma la politica non c’entra

Global

Per i dazi di Trump su acciaio e alluminio il primo a pagare sarà il Canada, seguito da Messico, Brasile e Corea del Sud

Dal 4 giugno, le tariffe sulle importazioni di metalli sono raddoppiate al 50%. Obiettivo dichiarato: rilanciare l’industria pesante statunitense. Nel mirino i grandi esportatori verso gli Usa. [continua ]

Energie & Risorse

Cina, crollano le vendite negli Stati Uniti. È invece boom in Germania

A maggio le esportazioni cinesi a livello globale rallentano ai minimi degli ultimi tre mesi. Le esportazioni verso gli Usa crollano del 34,5%. Pressioni deflazionistiche, domanda interna debole e tensioni commerciali mettono sotto stress l’economia di Pechino che, nel frattempo, si espande in altri mercati. [continua ]

Global

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com