La guerra in Ucraina finirà prima delle elezioni americane?

Qualora la controffensiva ucraina dovesse per qualche motivo fallire (o comunque non dare i frutti sperati), Zelensky sa che sarebbe difficile chiedere agli alleati di fornire nuovamente quantitativi ingenti di armamenti.

La guerra in Ucraina finirà prima delle elezioni americane?

La ormai famosa massiccia controffensiva ucraina, annunciata da mesi, è nell’aria. O, forse, così sembra. In tale cornice può essere valutata la visita a Roma (come parte di un tour europeo) di Volodymyr Zelensky. Non si tratta di una sorta di missione di pace, bensì di guerra, che spinge sulla retorica della vittoria.

Il messaggio di Kiev è sempre lo stesso: servono jet e armi a gittata più lunga per evitare – secondo l’esecutivo ucraino – l’escalation della guerra e dei suoi costi, per tutti. Qui siamo al punto: qualora la controffensiva dovesse per qualche motivo fallire (o comunque non dare i frutti sperati), Zelensky sa bene che sarebbe difficile chiedere agli alleati di fornire nuovamente quantitativi ingenti di armamenti.

Sul piano diplomatico, mentre la Cina dispiega il proprio inviato a Mosca e Kyiv, qualche piccolo avvicinamento si registra anche tra Washington e Pechino. Il Vaticano, dal canto suo, dichiara di essere disponibile in ogni momento per iniziative che facciano tacere le armi, anche se non sembra esserci spazio al momento per idee di pace. Zelensky ha fatto chiaramente capire di non gradire il tentativo in tal senso del Pontefice.

Ciò che invece appare più probabile è l’impegno su alcune iniziative che ri-umanizzino il conflitto, ad esempio sul ritorno alle famiglie dei bambini ucraini portati in Russia. Ma dalle parti di Kyiv in molti credono che in ogni appello a far tacere le armi si celi un favore fatto all’aggressore che ormai sarebbe sempre più all’angolo.

In estrema sintesi, la pace appare lontanissima. Mosca non molla la presa (soprattutto su Donbass e Crimea), Kyiv non intende cedere un centimetro del proprio territorio. Ma attenzione: come ha già avuto modo di evidenziare Zelensky, il conflitto dovrà terminare prima delle elezioni americane (autunno 2024). L’amministrazione Biden, che rappresenta il principale sponsor dell’Ucraina, non vorrà certo doversi ritrovare a spiegare ai propri elettori che quella guerra, che appare così lontana ai loro occhi, va avanti a tempo indeterminato.

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