
Gli avvistamenti di droni nei cieli europei stanno diventando sempre più frequenti. Dopo i sorvoli in Danimarca e Norvegia e gli abbattimenti in Polonia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un avvertimento: “L’Italia potrebbe essere la prossima”. Per il commissario Ue Valdis Dombrovskis, la minaccia è chiara: “Siamo già dentro una guerra ibrida con Mosca”.
L’Italia si prepara
A Roma, il ministro degli Esteri Antonio Tajani prova a rassicurare: “Non crediamo che l’Italia sia un obiettivo militare. La nostra difesa aerea è pronta a intercettare e neutralizzare droni ostili”. Eppure, il clima resta teso: dagli aeroporti di Copenaghen a quelli di Oslo, fino alla base estone violata dai caccia russi, il fronte europeo appare sotto costante pressione.
Mosca nega, ma gli episodi si moltiplicano
Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha respinto ogni accusa: “La Russia non ha mai avuto intenzione di attaccare Paesi della Nato o dell’Ue”. Ma da Kiev la replica è dura: per Zelensky questi episodi servono a “testare la resistenza europea” e a ridurre il sostegno militare all’Ucraina.
La risposta della Nato e dell’Ue
L’Alleanza Atlantica, riunita a Riga sotto la guida dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, assicura che “la risposta sarà vigorosa, senza però cercare lo scontro diretto”. Intanto Bruxelles accelera sul progetto di un “muro di droni”, una barriera tecnologica per difendere i cieli europei da incursioni e provocazioni. Varsavia si dice pronta ad abbattere velivoli sospetti, mentre anche Berlino valuta regole più severe.