Dopo settimane di paralisi, il governo federale degli Stati Uniti riapre ufficialmente. Donald Trump ha firmato il provvedimento approvato dal Congresso che mette fine allo shutdown più lungo della storia americana, durato ben 43 giorni. “Non si dovrebbe ripetere mai più”, ha dichiarato il presidente, ringraziando i democratici che – in parte – hanno sostenuto la misura per far ripartire la macchina statale.
L’accordo bipartisan che riaccende Washington
Il provvedimento è passato al Senato con l’appoggio di otto senatori democratici, e successivamente alla Camera con 222 voti favorevoli e 209 contrari. Il testo prevede il finanziamento del governo fino al 30 gennaio, ma non include l’estensione dei sussidi all’Obamacare, il nodo centrale dello scontro politico che aveva portato alla chiusura delle attività governative.
“Obamacare è un disastro”: lo scontro politico continua
Trump non ha risparmiato critiche ai democratici, accusandoli di aver “voluto lo shutdown per motivi politici”. “L’Obamacare è stato un disastro fin dall’inizio”, ha ribadito. Il presidente ha proposto di destinare direttamente i fondi ai cittadini americani, permettendo loro di acquistare in autonomia la propria copertura sanitaria.
Ma l’opposizione non arretra. Il leader democratico alla Camera, Hakeem Jeffries, ha promesso battaglia: “È appena iniziata. Se i repubblicani non rifinanzieranno i sussidi, gli elettori li cacceranno alle prossime elezioni di metà mandato”.
Riapre il governo, tornano i voli e i buoni pasto
Con la fine dello shutdown, il sistema dei trasporti aerei tornerà gradualmente alla normalità. I controllori di volo rientreranno in servizio, permettendo al Dipartimento dei Trasporti di eliminare i limiti imposti negli aeroporti più trafficati del Paese. La riapertura garantirà anche il ripristino dei buoni pasto per 42 milioni di americani, una misura vitale per le famiglie a basso reddito.
