L'ultimo sondaggio parla chiaro: alle greche di oggi (7 luglio) è in forte vantaggio il centrodestra di Nea Dimokratia (36%) contro la sinistra di Syriza (28).
Il sondaggio assegna il 7% al Movimento per il cambiamento (Kinal, centrosinistra), 5% al partito comunista Kke, 4% ai neonazisti di Alba Dorata, 3% al Diem25 dell'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ed un altro 3% agli ultranazionalisti filorussi di “Elliniki Lysi”. Se queste indicazioni venissero confermate dal voto, Nea Dimokratia avrebbe la maggioranza assoluta in Parlamento, con 155 deputati su 300, e se uno dei partiti minori non riuscisse a superare la soglia di sbarramento del 3%, la maggioranza salirebbe a 159.
Intanto, la Borsa di Atene è cresciuta da inizio anno del 45% circa, la miglior performance a livello mondiale. E il rendimento dei titoli di stato ellenici è sceso: quelli decennali sono scesi in sei mesi dal 4,4% al 2%. Lo spread sui Bund tedeschi si è ridotto da 420 punti a 240 punti. E, anche se la situazione degli istituti di credito non è di fatto cambiata (i prestiti in sofferenza sono al 45%), le azioni del settore bancario sono schizzate: Attika Bank in rialzo del 360% da inizio anno e Piraeus del 240%.
Perché? I mercati credono che la vittoria di Nd - favorevole a un taglio alle tasse e a un'accelerazione delle privatizzazioni - possa creare un ambiente più favorevole agli investimenti esteri.