
Stellantis ha annunciato nei giorni scorsi un investimento di 13 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni negli Stati Uniti, segnando la più grande iniezione di capitali nella sua storia. Il piano prevede cinque nuovi modelli e la creazione di oltre 5000 nuovi posti di lavoro in stabilimenti del Midwest (Illinois, Ohio, Michigan, Indiana).
Produzione aumentata del 50%
L’obiettivo è ambizioso: incrementare la produzione statunitense di veicoli di circa il 50 % rispetto ai livelli attuali. A trainare il progetto è la riapertura dello stabilimento di Belvidere (Illinois) e la produzione di nuovi modelli Jeep, Dodge e Ram, oltre al potenziamento dell’impianto in Indiana.
Tariffe e strategia globale
Secondo Stellantis, l’investimento risponde anche alle pressioni derivanti dalle tariffe statunitensi sulle importazioni. L’azienda ha stimato che quei dazi avrebbero potuto costarle circa 1,7 miliardi di dollari quest’anno. Investire localmente in USA diventa quindi una scelta strategica per resistere alle tensioni commerciali e rafforzare il marchio a livello globale.
“Se siamo forti in America, siamo forti anche in Italia”
A sottolineare il legame Italia-USA è stato John Elkann, presidente di Stellantis, dichiarando che il successo negli Stati Uniti è indissolubilmente legato alla forza globale del gruppo — e alla sua presenza in Italia. “Le opportunità che vediamo in America sono grandi… se uno è forte in America, è forte nel mondo ed è forte in Italia”, ha affermato durante un evento a Washington.
Implicazioni per l’Italia e il settore automotive
Questo investimento avrebbe dunque ricadute anche per il sistema industriale in Italia dove, tuttavia, il gruppo con radici italiane-francesi-statunitensi sta riducendo da anni il proprio impegno sia in termini produttivi e di nuovi investimenti, oltreché occupazionali.