Superprofitti, cosa fare?

Le più grandi aziende francesi registrano risultati record per il 2021. Si infiamma nel paese transalpino il dibattito sull'utilizzo di questi utili mentre il colosso petrolifero Total annuncia numeri impressionanti

Superprofitti, cosa fare?

Il Ceo di Total Energies, Patrick Pouyanné, ha annunciato mercoledì uno sconto di 10 centesimi su ogni litro di benzina e diesel venduto in 1.150 stazioni localizzate nelle zone rurali. A questo piccolo regalo si aggiungerà un contributo da 100 euro destinato a compensare parzialmente l’impennata del prezzo del gas per 200 mila clienti. Costo dell’operazione: 50 milioni di euro, ovvero meno dello 0,4% degli utili maturati lo scorso anno dal gruppo petrolifero.

Alcuni hanno interpretato, un po’ malignamente, che il gesto del colosso è stato studiato a tavolino per cercare di contenere la pioggia di critiche pronte a scatenarsi dopo la pubblicazione dei risultati di bilancio. Il suo utile netto nel 2021 è stato di circa 15 miliardi di euro (a fronte di un fatturato pari a 179 mld), più del risultato storico del gruppo ottenuto nel 2008 (13,9 mld) e 3,9 mld in più rispetto al 2019 (l’anno pre-pandemia).

Una performance, quella di Total, lungi dall’essere un’eccezione. Altre grandi società quotate in Francia hanno già annunciato profitti ragguardevoli: 12 mld per LVMH mentre la banca BNP Paribas ha realizzato un utile di 9,5 mld.

Per il momento, l'intera annata 2021 non è stata ancora rivelata ma, secondo le stime effettuate da Bloomberg, i profitti cumulativi delle società CAC 40 dovrebbero superare i 137 miliardi. Ma questi risultati, in parte resi possibili dagli aiuti di Stato, avvantaggiano i loro azionisti più dei loro dipendenti.

I numeri messi a segno dai colossi transalpini non rappresentano evidentemente un caso isolato, come confermano i dati di alcuni dei principali giganti petroliferi: in ordine decrescente troviamo la statunitense ExxonMobil (con 23 mld di dollari di utili), l’anglo-olandese Shell (oltre 20 mld), l’americana Chevron (15,6 mld) e la britannica BP (7,6 mld).

Cosa è il CAC 40?

Il CAC 40, che prende nome dal primo sistema di automazione della Borsa di Parigi (Euronext Paris), la Cotation Assistée en Continu, è il principale indice di borsa francese e uno dei più importanti del sistema Euronext.

L’indice rappresenta una misura basata sulla capitalizzazione dei 40 valori più significativi tra le 100 maggiori capitalizzazioni di mercato della Borsa di Parigi.

Anche se il CAC 40 è composto da aziende francesi, circa il 45% delle loro azioni è di proprietà di investitori stranieri; le relative azioni sono state acquisite negli ultimi 20–30 anni, grazie ad una lunga serie di privatizzazioni di aziende statali francesi.

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