È stato approvato il primo decreto non scritto dalle lobby

Finalmente i cittadini segnano un punto: dopo decine di anni è stato approvato il primo decreto ("dignità", ndr) non scritto da potentati economici e lobby.

Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo

Visto da qb

Si è conclusa al Senato l'approvazione del “decreto dignità”: il testo è passato con 155 voti favorevoli, 125 contrari e 1 astenuto. L'Aula si è espressa sul testo che era uscito dalla Camera e l'approvazione è dunque definitiva: si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento nella sua versione finale. Palazzo Madama ha dunque confermato le modifiche al capitolo del lavoro, come l'estensione degli incentivi alle assunzioni di "under 35" fino al 2020, una più estesa applicazione dei voucher nelle attività ricettive e una 'fase transitoria' che esclude fino al 31 ottobre le strette sui contratti a termine. Caotico il via libera, tra i cori e i richiami della presidente Elisabetta Casellati: "Questo non è un asilo".

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