Visco: “Il salario minimo è una buona cosa, se ben studiato”

Il timore del governatore di Bankitalia è la possibile rincorsa tra prezzi al consumo e salari. Ma – secondo l’economista Emiliano Brancaccio – “quella di Visco è una vecchia fantasia degli economisti ortodossi”

Visco: “Il salario minimo è una buona cosa, se ben studiato”
Ignazio Visco

Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che partecipando all’altro Festival dell’economia, quello di Torino, qualche ora dopo risponde indirettamente al ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta sul salario minimo: “Se ben studiato è una buona cosa, ci sono vari effetti positivi. Il rischio è se il livello è eccessivo. Non bisogna legare al salario minimo automatismi che possono costare”.

“Diversi studi statunitensi dicono che il salario minimo in certe condizioni è favorevole all’occupazione – spiega il numero uno di Bankitalia -. In Francia ad esempio è stato introdotto di recente. Il rischio sta nel livello, perché se è eccessivo può portare a non occupare persone che potrebbero invece voler lavorare al di sotto di quel livello e che hanno una produttività sostanzialmente in grado di non arrivare a quel livello lì, ma credo non sia una cosa così importante”.

“Quello che è importante – ammonisce il governatore - è non legare al salario minimo automatismi che poi ci possono costare; per esempio un salario minimo con piena indicizzazione di tutti i salari ai prezzi al consumo”. Il timore di Visco è la possibile rincorsa tra prezzi al consumo e salari.

Ma – secondo l’economista Emiliano Brancaccio – “quella di Visco è una vecchia fantasia degli economisti ortodossi che si basa sull’idea che le imprese scaricheranno tutto sui prezzi. È una tesi falsa, smentita dall’evidenza empirica: non sempre possono scaricare tutto sui prezzi, spesso devono ridurre i profitti. Tra l’altro, uno dei pochi meriti dell’Unione monetaria è che non c’è più la svalutazione e questo rende ancora più difficile spostare l’aumento salariale sui prezzi”.

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