
Gli investimenti nell'energia rinnovabile devono aumentare del 150% annuo, tra il 2015 e il 2050 secondo l'International Energy Agency, per raggiungere l'obiettivo del Climate Agreement di Parigi di limitare l'innalzamento della temperatura a meno di 2° C entro il 2050. Sembrerebbe una“Mission impossible”, ma la buona notizia è che ci sono abbastanza capitali per riuscirci.
Inoltre, le tecnologie di energia rinnovabile sono diventate più economiche: il costo dell'energia solare è diminuito dal 2010 di oltre il 60% e quello dell'energia eolica del 20%.
Tuttavia, uno studio Ocse mostra come le politiche tra loro incoerenti, i disallineamenti nei mercati dell'elettricità e le condizioni di investimento rischiose siano da evitare come la peste.
L'innovazione nelle tecnologie rinnovabili è, inoltre, ostacolata dalla modesta spesa pubblica in R&S e dal lento sviluppo di tecnologie a basse emissioni di carbonio. Il che è paradossale, visto che la spesa pubblica è positivamente correlata alla registrazione dei brevetti nelle tecnologie rinnovabili.
Occorre, pertanto, rendere le energie “pulite” più allettanti per gli investitori e, al contempo, fissare incentivi “intelligenti” capaci di sostenere sia gli investimenti che l'innovazione nelle tecnologie rinnovabili.