Ecco come la Bce ‘finanzia’ i giganti di gas e petrolio. E rallenta la transizione energetica

Secondo un nuovo rapporto, se la Banca centrale europea escludesse la grande maggioranza delle obbligazioni emesse dalle multinazionali del gas e del petrolio, ridurrebbe di oltre il 70% l’intensità di carbonio delle obbligazioni societarie nel quadro delle garanzie collaterali

Ecco come la Bce ‘finanzia’ i giganti di gas e petrolio. E rallenta ...

Le regole relative agli assets che le banche private possono fornire come garanzia alla Banca centrae europea quando prendono in prestito denaro, finiscano per favorire le multinazionali di gas e petrolio. Finora parliamo di un valore totale di 300 miliardi di euro, riguardante i titoli di oltre 60 compagnie fra cui Eni, Shell, Total, OMV e Repsol. A svelarlo è un report ‘Greening the Eurosystem Collateral Framework’, realizzato da Greenpeace, New Economics Foundation, SOAS University of London, University of the West of England, e University of Greenwich.

La Bce, nel prestare liquidità al sistema bancario, chiede delle garanzie (chiamate “collaterali”). Il modo in cui vengono regolate tali garanzie (costituite da asset finanziari, come i titoli di stato o i corporate bonds, cioè le obbligazioni delle aziende) da parte delle banche centrali può inviare un potente segnale ai mercati finanziari.

Il problema è che la Bce ha in pancia molti asset ad alta intensità di carbonio, come obbligazioni di aziende dell’oil&gas. Al contrario, la Bce potrebbe escludere questi asset tossici e cambiare le regole per affrontare l’emergenza climatica in corso.

Il 59% delle obbligazioni societarie ammissibili come garanzie collaterali dalla Bce è rappresentato dal settore dei combustibili fossili, dell’industria ad alta intensità energetica, dei trasporti ad alta intensità di carbonio e di utilities dell’energia fossile, pur contribuendo solo al 24% dell’occupazione.

La Bce potrebbe decidere di applicare un “haircut” cioè un taglio sui titoli obbligazionari che riceve come garanzia da parte delle banche che le chiedono denaro in prestito. L’ haircut dipende dal rating (cioè dall’affidabilità) di un titolo: più basso è il suo rating e meno vale come garanzia.

Francoforte potrebbe ad esempio aggiustare gli “haircuts” delle obbligazioni in base all’impronta climatica dell’azienda in questione, in modo da ridurre l’importo che le banche possono ricevere in prestito quando forniscono come garanzia le obbligazioni di aziende inquinanti.

Se la Banca centrale europea, inoltre, escludesse la grande maggioranza delle obbligazioni emesse dalle multinazionali del gas e del petrolio, ridurrebbe di oltre il 70% l’intensità di carbonio delle obbligazioni societarie nel quadro delle garanzie collaterali.

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