L’India non molla il carbone: riaperte 32 miniere

Coal India rilancia il fossile per sostenere la domanda energetica. E mentre le rinnovabili crescono, il carbone resta il cuore pulsante dell’elettricità nazionale.

Delhi non molla il carbone: riaperte 32 miniere

Coal India, il colosso pubblico e primo produttore mondiale di carbone, ha annunciato la riapertura di 32 miniere dismesse perché un tempo ritenute poco redditizie. Non solo: entro la fine dell’anno partiranno altri cinque nuovi progetti di sviluppo.

Il 75% dell'elettricità è (ancora) a carbone

Attualmente Coal India gestisce 310 miniere attive che coprono ben il 75% del fabbisogno di carbone del Paese. E nonostante gli investimenti crescenti in energie rinnovabili da parte di gruppi come Tata, il mix energetico indiano resta fortemente sbilanciato verso il fossile.

Il piano di transizione di New Delhi

Il governo indiano ha messo nero su bianco un ambizioso obiettivo di decarbonizzazione: ridurre la dipendenza dal carbone al 55% entro il 2030, per poi scendere al 27% entro il 2047. Ma la transizione sarà graduale, e Coal India resta il pilastro (economico e politico) del sistema energetico nazionale.

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