La Norvegia spegnerà la luce all’Europa?

La carenza di vento e sole soprattutto in Germania all’inizio di dicembre nel sud del paese scandinavo ha fatto salire il costo dell’elettricità quasi venti volte di più rispetto alla fine di novembre

La Norvegia spegnerà la luce al Vecchio continente?

La Norvegia vuole isolare la sua rete elettrica dal resto dell’Europa. In particolare, il Partito laburista e quello di centro (ora al governo) puntano ad eliminare la connessione con la Danimarca nel 2026, quando scadrà il contratto (in realtà sono in ballo anche quelli con Regno Unito e Germania). Perché? I collegamenti con i sistemi di altri stati del continente sarebbero la causa dei recenti rialzi dei prezzi dell’elettricità nel paese.

Il problema principale è che la Norvegia produce elettricità abbondante e a basso costo nel nord del paese, che risulta poco densamente abitato a differenza del sud; circa il 10% del fabbisogno è così soddisfatto con l’elettricità prodotta grazie all’energia eolica e a quella solare in Danimarca, Germania e Regno Unito.

Fino a quando c’è vento e sole non ci sono problemi, ma nei giorni di poco vento la riduzione dell’elettricità prodotta con le rinnovabili provoca forti rialzi dei prezzi, perché l’offerta viene compensata ricorrendo alle vecchie centrali a gas; i prezzi salgono e l’effetto si trasmette in Norvegia.

È per questo che all’inizio di dicembre nel sud del paese scandinavo il costo dell’elettricità ha raggiunto le 13,1 corone (1,1 euro) per kilowattora, il livello più alto dal 2009 e quasi venti volte di più rispetto alla fine di novembre.

Al contempo, i consumi in Norvegia – che è anche uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio e ha sostituito la Russia in molti paesi dell’Ue come principale fornitore di gas - negli ultimi anni sono aumentati in modo esponenziale, anche per larga diffusione delle auto elettriche.

I norvegesi lo sanno e, in larga parte, ritengono che Oslo dovrebbe mandare all’estero la sua abbondante elettricità ricavata dall’energia idroelettrica solo dopo aver assicurato prezzi bassi all’interno.

È altrettanto vero che le forniture norvegesi permettono ai paesi dell’Ue di equilibrare i prezzi dell’energia in tutto il continente.

Da decenni, infatti, la Norvegia e gli altri paesi europei dispongono di inter-connettori tra le rispettive reti elettriche per stabilizzare l’offerta di energia: quando un paese ha un’eccedenza, la esporta per aiutare chi è in deficit; un ulteriore obiettivo è ampliare l’uso dell’energia prodotta con le rinnovabili e quindi favorire la decarbonizzazione.

Il sistema ha funzionato abbastanza bene fino a quando non sono intervenute alcune scelte strategiche e non è cambiato il quadro geopolitico internazionale. Ma visto che per la Norvegia vendere energia all’Ue è un ottimo affare l’idea di tagliare i cavi potrebbe rivelarsi non così buona neanche per Oslo.

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