Il che potrebbe ora spingere la Russia a rivolgersi all'estero.
L'oro rappresenta già il 20% delle riserve totali in valuta estera di Mosca, mentre il dollaro è sceso dal 46% a metà 2017 al 22% attuale. La quota residuale resta necessaria per il mantenere vivo il commercio internazionale, regolato perlopiù in dollari.
E, intanto, i prezzi dell’oro sono lievitati del 20% dal 2016, arrivando a toccare i 1.300 dollari l’oncia. Ma tale dinamica non sembra spaventare anche altri paesi, tra i quali Francia, Polonia e Ungheria che si stanno muovendo per ridurre la dipendenza dal dollaro.
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