
La Francia è vicina al punto di non ritorno. Il primo ministro François Bayrou ha avvertito che i conti pubblici rischiano di soffocare sotto il peso del debito. Nel 2025 la sola spesa per interessi ammonta a 66 miliardi di euro, più di quanto lo Stato destini all’istruzione e alla difesa.
Vent’anni di crescita inarrestabile
Secondo i dati diffusi dal premier, negli ultimi due decenni il debito francese è aumentato al ritmo di 12 milioni di euro l’ora, con un incremento di 2.000 miliardi dal 2005 a oggi (nel primo trimestre di quest’anno il debito pubblico si è attestato in termini assoluti a 3.346 miliardi di euro). “È diventata una dipendenza cronica”, ha ammesso Bayrou.
Il piano di emergenza
Per fronteggiare la crisi, l’esecutivo presenterà un piano straordinario da 44 miliardi di euro. La strategia sarà illustrata l’8 settembre all’Assemblea Nazionale, quando il governo chiederà un voto di fiducia decisivo per la tenuta politica ed economica del Paese.
La frattura politica
Le opposizioni hanno già annunciato il loro no. I socialisti definiscono “inimmaginabile” votare la fiducia. Marine Le Pen e il Rassemblement National chiedono invece lo scioglimento del Parlamento, accusando Bayrou e Macron di aver portato la Francia al collasso finanziario.