Web tax, la Francia sfida gli Usa: chiede imposte milionarie ai big del digitale

La Francia procede per la sua strada, sfidando gli Stati Uniti. Le autorità transalpine hanno iniziato a chiedere ai big del digitale - tra i quali ci sono anche alcune aziende nazionali ed europee - il versamento di imposte del valore di milioni di euro. Parigi aveva unilateralmente approvato, in attesa di un accordo internazionale da definire in sede Ocse, una legge che imponeva ai grandi gruppi attivi nei servizi digitali un’imposta basata sul loro fatturato.

Web tax, Parigi sfida Washington e chiede imposte milionarie

Ma poi aveva ceduto alle pressioni degli Stati Uniti, congelandone di fatto l’applicazione fino alla conclusione dei negoziati.

L’amministrazione Trump, che a gennaio aveva dato il suo via libera alle trattative, si è però ritirata dai colloqui a giugno. La Francia ha quindi riaperto le procedure e si aspetta, per l’inizio dell’anno prossimo, una proposta europea sullo stesso tema.

La decisione di Parigi potrebbe ora scatenare le ritorsioni di Washington. L’amministrazione Trump ha già minacciato l’imposizione di tariffe sui prodotti di lusso francesi. Dopo aver ventilato dazi del 100% su champagne e formaggi, sembra ora orientata verso dazi del 25% su accessori e cosmetici.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Crediti deteriorati

L'andamento dei crediti deteriorati dal 2005 al 2020 in Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna in rapporto al totale dei crediti erogati

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com