I medici di famiglia di Bergamo: “Non c’è più la sanità pubblica”

A Bergamo ci sarebbero 100 mila contagiati su una popolazione (a livello provinciale) di 1,1 milioni

I medici di famiglia di Bergamo: “Non c’è più la sanità pubblica”
Bergamo

“Solo a Bergamo 100 mila contagiati”. Ne è convinto Mirko Tassinari, segretario dei medici di famiglia della provincia lombarda funestata dal Covid-19.

Tassinari spiega a La Stampa che i numeri ufficiali non lo convincono. E attacca: “Si fanno tamponi solo ai ricoverati, ma qui stimiamo 100 mila positivi non censiti su 1 milione di abitanti”. E anche la narrazione ‘positiva’ del calo dei ricoveri nasconderebbe a suo dire una triste verità: “Scendono perché non c’è più posto in ospedale”.

A cio' aggiunge un’odissea divenuta normalità. “Una bombola di ossigeno dura in media 12-24 ore. Poi bisogna cambiarla, ma l’Asl non lo fa. Deve vedersela il paziente. È una caccia al tesoro, i parenti dopo 20 tentativi nelle farmacie magari la trovano” .

Così non va. E il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, è da molti giorni che ripete a cosa stanno andando incontro (secondo lui) molti concittadini intrappolati nelle loro case. Una morte lenta, alla ricerca di un’aria che non c’è più. 

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