La Svizzera non rinuncia ai pesticidi

Bocciate le proposte referendarie

La Confederazione non rinuncia ai pesticidi

La potente lobby dei pesticidi sbaraglia il referendum per la loro abolizione che si è celebrato domenica nella Confederazione elvetica. Gli svizzeri temono di perdere la sovranità alimentare garantita dalla chimica.

In realtà, ad oggi, nessun grande paese ha vietato i pesticidi sintetici. Solo il Bhutan aveva annunciato alcuni anni fa di voler diventare il primo paese al mondo con un'agricoltura “100% biologica”. Nella Confederazione peraltro l’azienda Syngenta, recentemente acquisita da Chem-China, è una grande produttrice della chimica per le coltivazioni intensive.

Anche la carbon tax non verrà rafforzata secondo quanto indicato dagli exit poll e questo nonostante l’impennata termica che sconta il territorio elvetico per via del surriscaldamento generale. La proposta avrebbe rivisto e rafforzato una legge esistente che mirava a ridurre le emissioni di CO2 entro il 2030. Avrebbe promulgato nuove tasse sul carburante e sul gas naturale che generano CO2, nonché sui biglietti aerei.

Nonostante gli allarmi, gli svizzeri non hanno dunque cambiato idea sui pesticidi. Hanno deciso, tuttavia, in un altro quesito referandario, di rafforzare le misure di polizia contro il terrorismo.

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