Il Sud America era abitato molto prima di quanto si pensasse: la conferma viene da un nuovo studio pubblicato su PLOS One che ha analizzato i resti di un armadillo gigante notando dei tagli nelle ossa probabilmente fatti con attrezzi in pietra.
L’animale sarebbe stato macellato circa 21.000 anni fa, e questo dimostrerebbe che il Sud America era abitato già a quell’epoca e che i primi umani non sarebbero arrivati 16.000 anni fa, come si ipotizzava.
Gli archeologi hanno rilevato 32 tagli lineari sulle ossa dell’animale, e hanno escluso che fossero stati fatti da roditori, predatori o altro. I tagli non sono distribuiti in modo casuale, ma si concentrano nelle zone dello scheletro dove c’erano le parti più carnose, come il bacino e la coda: questo fa pensare a una macellazione volontaria condotta da un gruppo di umani per cibarsi della carne dell’animale.
Le Americhe sono state l’ultimo continente a essere abitato dagli umani che si sono evoluti in Africa: secondo le stime attuali questo avvenne tra i 13.000 e i 20.000 anni fa. Ma il dibattito è aperto e aumentano gli studi che sostengono che i primi umani abbiano raggiunto le Americhe tra i 20.000 e i 30.000 anni fa.
Tornado allo studio pubblicato su PLOS One, il primo arrivo degli umani nel continente americano sarebbe datato tra i 21.000 e i 25.000 anni fa.