Il cinema è finanziato dall’industria del tabacco. La denuncia partita da due ex Ministri

Il Ministro della Salute, Agnes Buzyn, è accusata di aver violato il principio della libertà di produrre arte. La capacità espressiva degli artisti sarebbe messa a dura prova dalla mancata decisione del Ministro di vietare il fumo nel cinema. Il punto non è di poco conto visto che è proprio il cinema ad indurre per primo i giovani a fumare. La questione diviene ancora più seria se si considera che la Francia è nel gruppo di testa tra i Paesi con la maggior quota di minori dediti al fumo.

Il Ligue contre le cancer e l'Ipsos Institute hanno pubblicato due studi che analizzano la presenza e la valorizzazione del tabacco nei film francesi. Il primo ha analizzato 200 film usciti tra il 1982 e il 2002, e il secondo 180 film tra il 2005 e il 2010. Il confronto tra i due studi evidenzia che il numero e la durata dei cosiddetti “événements tabac” sono cresciuti notevolmente.

Chi può credere che questo aumento sia giustificato unicamente dall'interesse artistico? L'applicazione crescente di divieti pubblicitari ha evidentemente indotto l’industria del tabacco a trasferire gli investimenti destinati al marketing su altri canali. Come il cinema, appunto.

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