
La Banca nazionale svizzera taglia i tassi di riferimento per la sesta volta consecutiva dal marzo del 2024, a differenza della Fed statunitense che continua a resistere alle pressioni di Donald Trump. La riduzione di un quarto di punto annunciata giovedì mattina azzera di fatto il costo del denaro (dallo 0,25% del trimestre precedente). Sono così confermate le previsioni degli specialisti.
È la risposta a una situazione economica caratterizzata dalla contrazione dell’inflazione, dall’apprezzamento del franco (il dollaro è a 0,82, l’euro a 0,94 franchi) e dalle incertezze causate sui mercati dalla politica commerciale statunitense, la guerra dei dazi scatenata dalla Casa Bianca.
L’istituto centrale elvetico è così a un solo passo dal ritorno ai tassi negativi che l’avevano caratterizzato fra il 2014 e il 2022, una politica impopolare fra gli istituti di credito, le assicurazioni e i risparmiatori.