Crosetto: “La Bce ha troppo potere. I suoi errori ci mettono a rischio”

Il ministro della Difesa: “Fatico a comprendere le ragioni che hanno spinto la Bce a cambiare politica sugli acquisti dei titoli”. Ha ragione Crosetto?.

“Le condizioni economiche del Paese rischiano di peggiorare se verranno a mancare le tutele esterne che hanno aiutato negli ultimi anni. Per questo fatico a comprendere le ragioni che hanno spinto la Bce a cambiare politica sugli acquisti dei titoli di Stato europei, in un momento già economicamente molto complesso, per certi versi drammatico, come quello che sta attraversando il mondo e l’Ue in particolare”. È quanto sostiene in un’intervista a Repubblica il ministro della Difesa, Guido Crosetto, inserendosi in una polemica che in questi giorni ha coinvolto anche il presidente dell’Abi Antonio Patuelli.

“Non sta a me giudicare ma non serve un premio Nobel, basta il buonsenso di una massaia per capire che alcune decisioni provocano effetti negativi perché amplificano la crisi – aggiunge Crosetto -. Quando Draghi lanciò il “whatever it takes”, la situazione economica e sociale era enormemente migliore di quella a cui stiamo andando incontro. A maggior ragione oggi non c’era alcuna ragione per una stretta”.

Secondo Il ministro della Difesa, inoltre, l’Europa deve porsi il tema di come coniugare le rilevanti decisioni politiche, assunte in modo indipendente dalla Bce e dall’Eba, con quelle che prendono la Commissione europea e i governi nazionali. Abbiamo lasciato a organismi indipendenti e che rispondono solo a sé stessi, la possibilità di incidere sulla vita dei cittadini e sull’economia, in modo superiore alla Commissione europea e soprattutto ai governi nazionali. È legittimo chiedersi quanto sia giusto?», conclude.

Crosetto dice alcune cose giuste ma prende anche alcune cantonate, rivelando che in effetti non ha la stoffa del buon economista. Sostenere che la Bce abbia troppo potere è un errore grossolano. Premesso che la politica monetaria e quella fiscale debbano necessariamente viaggiare su binari differenti ponendosi l’obiettivo di trovare un punto di equilibrio, semmai il problema della Bce è di non essere abbastanza forte come la Federal Reserve statunitense proprio perché l’Ue ha raggiunto un’incompleta politica monetaria comune mentre l’Unione fiscale appare ancora oggi un miraggio. Quest’ultimo fatto consentirebbe all’Ue di diventare gli Stati Uniti d’Europa.

Un altro errore di valutazione riguarda la situazione attuale che sarebbe peggiore di quella del “whatever it takes”: i fatti dimostrano che all’epoca l’orlo del precipizio per il nostro paese era vicino, molto vicino. Ora, sebbene non si navighi in acque tranquille, la situazione non è così grave come allora.

Crosetto, invece, centra il bersaglio quando mette in discussione la politica monetaria seguita da Francoforte. In effetti, le scelte della Bce (l’aumento dei tassi di interesse e la fine del programma di acquisto di titoli del debito pubblico) sono criticate da numerosi osservatori, che vedono nelle decisioni prese dall’istituto guidato da Christine Lagarde un pericolo imminente soprattutto per le economie con un alto debito. E, qui, in testa alla classifica c’è l’Italia.

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