La Bce taglia i tassi d’interesse per l’ottava volta dalla scorsa estate: con la nuova riduzione di un quarto di punto percentuale decisa oggi (5 luglio) il tasso sui depositi scende al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15%, quello sui prestiti marginali al 2,40%.
La Bce, inoltre, rivede al ribasso di 0,3 punti percentuali, rispetto alle previsioni di marzo, le stime sull’inflazione che nel 2025 è ora prevista al 2%. “Nello scenario di base delle nuove proiezioni degli esperti dell’Eurosistema, l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,0% nel 2025, all’1,6% nel 2026 e al 2% nel 2027. Le revisioni al ribasso rispetto alle proiezioni di marzo, di 0,3 punti percentuali per il 2025 e il 2026, riflettono principalmente le ipotesi di prezzi dell’energia inferiori e di un rafforzamento dell’euro”. È quanto scrive la Bce nel comunicato al termine del consiglio direttivo.
Sul lato del Pil, la Bce conferma la sua stima di crescita per l’Eurozona nel 2025 a 0,9%, come nelle stime di marzo. Le nuove ‘staff projections’ riducono, invece, la crescita 2026 a 1,1% da 1,2% di dicembre e confermano 1,3% per il 2027.
“Posso dire con molta certezza che sono e resto pienamente determinata a portare a compimento la mia missione e sono determinata a completare il mio mandato fino al termine”, ha concluso Lagarde a proposito delle dichiarazioni dell’ex presidente del Forum economico mondiale Klaus Schwab che la tiravano in ballo per una successione alla presidenza del Wef prima della scadenza del mandato alla Bce.





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