BCE: dimezzato il quantitative easing da gennaio, ma prolungato fino a settembre. Il nodo è l'inflazione

BCE: dimezzato il quantitative easing da gennaio
Il Governatore della BCE, Mario Draghi. Se fosse lui il candidato alla Presidenza della Commissione Europea?

"Perché l'inflazione di base continui a rafforzarsi e sostenga gli sviluppi nel medio termine, è ancora necessario un ampio grado di accomodamento monetario". Con queste parole il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha avviato l'intervento in cui ha spiegato le misure prese oggi.

I tassi di interesse restano invariati. Ma la notizia importante è che da gennaio 2018 gli acquisti netti di titoli continueranno ad un ritmo mensile di 30 miliardi di euro, anziché 60 come è ora e sarà fino a dicembre. Tuttavia il periodo è stato allungato fino alla fine di settembre 2018, o oltre, se necessario, e in ogni caso fino a quando il Consiglio direttivo non vedrà un deciso aggiustamento nel percorso dell'inflazione coerente con il suo obiettivo, pari al quasi 2%.

Tradotto, ciò significa che il Quantitative easing risulta dimezzato, anche se allungato di nove mesi. Tuttavia la Bce ha deciso oggi che "se le prospettive divenissero meno favorevoli, o le condizioni finanziarie si facessero incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento dell'inflazione, il Consiglio direttivo è pronto ad aumentare gli acquisti netti di titoli in termini di dimensione o durata".

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